BASILICO

Partner

• Consorzio di Tutela Basilico Genovese DOP – Genova (GE), Italia
• Unione Agricola Genovese – Genova (GE), Italia
• Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola (CeRSAA) – Albenga (SV), Italia
• Charta s.r.l. Servizi e sistemi per il territorio e la storia ambientale – Genova (GE), Italia

Ente finanziatore

P.S.R. (Piano Sviluppo Rurale), Regione Liguria.

Obiettivi

Il progetto inerente la basilicoltura si pone l’obiettivo principale di incrementare la quantità, la qualità, anche in riferimento alla produzione DOP, nonché il valore aggiunto delle produzioni regionali di basilico genovese, dotate altresì di strumenti e sistemi per la tracciabilità del prodotto sul mercato.
Oltre a tali predetti miglioramenti legati al prodotto vero e proprio, è altresì previsto lo svolgimento di studi approfonditi condotti da esperti nel settore finalizzati al trattamento della lotta alla salinizzazione dei suoli attraverso la gestione della fertilità del suolo e l’uso razionale dei fertilizzanti.
Ulteriori finalità del progetto sono volte allo sviluppo della competitività del settore agricolo e forestale, attraverso l’aumento della redditività dei prodotti e dei servizi, la creazione di una maggiore integrazione all’interno della filiera produttiva, oltre che, contestualmente, sia migliorare il livello di professionalità degli imprenditori agricoli e degli operatori della filiera che sviluppare e promuovere l’innovazione di prodotti e di processi di produzione per creare nuovi sbocchi di mercato.
Gli obiettivi propri del progetto passano anche attraverso lo sviluppo e l’introduzione, relativamente al basilico, di nuove strategie di produzione, l’innovazione di sistemi, tecniche di coltivazione, conservazione e trasformazione, con particolare riferimento a sistemi e tecniche a basso impatto ambientale ed a nuovi ed identificabili packaging in grado di esaltare le caratteristiche del prodotto tradizionale e di qualità e di garantire elevati standard igienico-sanitari. Non ultima lo sviluppo di sistemi e strumenti per la tracciabilità biologica sui mercati del basilico genovese e della salsa da questo ottenuta.
Lo studio intende apportare, inoltre, un perfezionamento delle conoscenze agronomiche e colturali, attraverso l’uso razionale e accettato di mezzi di difesa tradizionali innovativi, attraverso la messa a punto di opportune tecniche e processi.

Materiali e metodi

Il progetto si svilupperà in base allo specifico asse inerente il “miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale”.
Nello specifico il progetto mira a sviluppare, insieme alle imprese agricole, le migliori strategie di difesa della coltura attraverso:
• prove sperimentali e dimostrative di impiego di prodotti caratterizzati da un profilo tossicologico e residuale particolarmente favorevole all’ambiente ed all’uomo;
• prove di introduzione di mezzi chimici di difesa ottenuti a partire da molecole o prodotti i di origine naturale;
• prove di efficacia di mezzi autorizzati per l’agricoltura e la difesa biologica;
• prove di introduzione di strategie anti-resistenza, misura del profilo multiresiduale conseguente alle strategie di difesa adottate;
• introduzione di prodotti nuovi già autorizzati su colture “maggiori” e necessari per la difesa della sanità del basilico;
• introduzione di metodi rapidi genetici per la certificazione dell’assenza di patogeni dal materiale di propagazione, o dai suoli e substrati di coltivazione (PCR, Elisa, …)
Relativamente agli aspetti legati al contrasto alla salinizzazione del suolo verrà:
• effettuato il monitoraggio del contenuto complessivo dei sali minerali con contestuale valutazione analitica dei medesimi presenti nei suoli destinati alla coltivazione di basilico; tale analisi verrà eseguita esclusivamente in ambiente protetto, dove il problema è particolarmente diffuso e sentito;
• valutazione agronomica dei risultati ottenuti dalle analisi;
• adozione delle tecniche e delle strategie più idonee alla soluzione dei problemi causati dall’eccessiva concentrazione di sali minerali nel terreno.
Al fine di migliorare la qualità del prodotto finale, il progetto focalizza l’attenzione su alcuni aspetti che incidono sulla raccolta e sula fase del post raccolta, in quanto gli aspetti nutrizionali del basilico sono fortemente influenzati dalle fasi finali di coltivazione: la messa a punto di opportune tecniche colturali potrà infatti consentire un miglioramento della qualità del prodotto.
Altro aspetto fondamentale a garanzia della provenienza del prodotto è legato al packaging: il progetto focalizza l’attenzione su prodotti per il confezionamento biodegradabili, riutilizzabili o riciclabili.
Non ultimo l’impiego di indicatori biologici utilizzati per caratterizzare il prodotto e distinguere così il basilico coltivato in Liguria da quello di altra provenienza.

Ricadute

Le possibili ricadute del progetto di “Innovazione di processo e qualificazione della produzione di basilico genovese dop” potrebbero direttamente coinvolgere il livello settoriale attraverso:
• il perfezionamento delle capacità produttive delle imprese;
• il miglioramento degli standard qualitativi e fitosanitari;
• il miglioramento delle capacità di sfruttamento dei fattori produttivi e relativo miglioramento nell’efficienza d’uso;
• il miglioramento delle prospettive produttive e del valore commerciale del prodotto;
• il miglioramento della caratterizzazione del prodotto;
• l’incremento del numero di imprese che si rivolgono alla produzione di basilico;
• il miglioramento delle caratteristiche qualitative e del prodotto semi lavorato, o trasformato in pesto.

La ricaduta del progetto in termini di livello territoriale riguarderà al contempo:
• l’incremento generale della capacità produttive agricole del territorio ligure, soprattutto in riferimento all’aumento delle capacità produttive di produzioni tipiche;
• l’incremento degli occupati nel settore specifico come conseguenza dell’incremento delle richieste del mercato verso un prodotto di cui sia chiara ed evidente la quantità, la tipicità la provenienza;
• l’incremento del valore economico delle produzioni di basilico attraverso operazioni di marketing, l’introduzione di elementi di packaging specifici e la comunicazione trasparente dei costi di produzione collegati alla quantità del prodotto;
• la difesa delle risorse naturali del territorio e aumento dell’efficienza dello sfruttamento delle stesse;
• il contenimento dell’impatto che le attività agricole hanno sul territorio regionale.

Risultati

I risultati, suddivisi in intermedi e finali, vengono suddivisi in base alle diverse attività di progetto.
Essi in generale concernono:
• l’individuazione di esigenze e problemi legati alle colture e risoluzione di quelli maggiormente rilevanti per le stesse, compreso il problema legato all’eccesso di salinizzazione dei suoli;
• l’introduzione di innovazioni, anche su scala aziendale, e conseguenti benefici apportati;
• l’introduzione di strategie antiresistenza e di difesa delle colture rispondenti alle future norme europee;
• l’innovazione della raccolta e l’ottimizzazione della qualità del prodotto nel post-raccolta legata all’individuazione del momento più adatto all’esecuzione delle operazioni di raccolta e conseguente adozione, da parte aziendale, delle pratiche di raccolta migliori;
• valutazione dei vari tipi di packaging attualmente presenti sul mercato e contestuale realizzazione di un formato adeguato alle caratteristiche del prodotto, anche relativamente al messaggio che si intende trasmettere con la confezione;
• la raccolta di informazioni inerenti le caratteristiche organolettiche del basilico genovese e caratterizzazione analitica definitiva del prodotto a supporto delle produzioni DOP e non DOP comunque prodotte in modo tradizionale sul territorio ligure.