UNIDO – CINA

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Contractor

Centro di Sperimentazione ed Assistenza Agricola (CeRSAA) – Albenga (SV), Italia

Ente finanziatore

Organizzazione per lo Sviluppo Industriale delle Nazioni Unite (UNIDO) – Vienna, Austria

Obiettivi

Dal momento in cui la Cina ha ratificato, come paese in via di sviluppo, l’emendamento di Copenaghen al protocollo di Montreal, si è impegnata, a partire dal 2015, nella dismissione del bromuro di metile, principio attivo ancora impiegato per la difesa su fragola, cetriolo, pomodoro, melanzana e zenzero.
Al giorno d’oggi sono usati prodotti registrati differenti dal bromuro di metile, come la cloropicrina, sebbene nessuno abbia lo stesso livello di efficacia. Nel 1992 il bromuro di metile è stato classificato, nel protocollo di Montreal, tra le sostanze ozono lesive che devono essere dismesse, anche a causa dell’elevata tossicità e alla rapida evaporazione. Tale sostanza è un gas inodore e incolore in condizioni normali di temperatura e pressione e viene utilizzato come fumigante per la lotta a parassiti, nematodi, infestanti, patogeni e roditori in differenti settori dell’agricoltura.
La Cina ha iniziato il processo di dismissione nel 2008.
Il bromuro di metile, usato su fragola, cetriolo, pomodoro, melanzana e zenzero, ha iniziato ad essere dismesso nelle tre province cinesi di Hebei, Liaoning e Shandong.
L’obiettivo generale del progetto è quello di cercare soluzioni alternative sostenibili contro parassiti e patogeni che causano malattie alle colture ed alle radici di zenzero.
Tali alternative possono consistere nell’impiego di principi attivi alternativi e in strategie non di tipo chimico, come la rotazione delle colture, l’utilizzo di estratti vegetali, ammendanti organici, solarizzazione del suolo, agenti di lotta biologica, l’adozione di specifiche pratiche colturali e della resistenza genetica.
Più specificatamente il progetto si occuperà di:
– valutare l’estensione della malattia;
– raccogliere campioni di suolo e di piante per le successive analisi in aziende di riferimento e altre aziende nelle municipalità di Laiwu, Anqiu, Laizhou e Longkou nella provincia dello Shandong.
Si fa presente che per “aziende di riferimento” si intendono: aziende localizzate in aree con colture intensive di zenzero; i proprietari hanno alcune conoscenze di fumigazione del terreno, nonché la capacità di acquisire nuove conoscenze; il suolo è interessato da patogeni tellurici; i proprietari sono disposti a mostrare i risultati della “azienda di riferimento” agli altri proprietari (www.unido.org);
– studiare i sintomi causati dai patogeni sui campioni raccolti;
– mettere a punto corretti protocolli di diagnosi basati su tecniche tradizionali e biomolecolari;
– analizzare gli effetti derivanti dall’applicazione delle alternative di difesa proposte sulle colture di zenzero;
– organizzare visite di laboratorio per verificare la corretta implementazione dei protocolli di diagnosi al fine di applicare misure correttive, se necessario;
– organizzare training tecnici agli esperti cinesi locali finalizzati ad incrementare le conoscenze nel campo della patologia vegetale, della nematologia e della biologia molecolare.
Come precedentemente citato, le specifiche attività del progetto verranno svolte nella provincia dello Shandong, mentre l’isolamento e l’identificazione dei patogeni delle piante verranno realizzati presso il laboratorio di Pechino dell’Istituto per la Protezione delle Piante dell’Università di Agraria (IPP-CAAS).

Materiali e metodi

• Attività preliminari “home-based”: identificazione di esperti cinesi in patologia vegetale, nematologia e biologia molecolare; redazione di un questionario per reperire informazioni sui sistemi di coltivazione, sui problemi fitopatologici principali, sulle tecniche di lotta già adottate, sulle tecniche di diagnosi ed analisi potenziali, sui mezzi più idonei per la divulgazione dei risultati delle attività del progetto;
• Indagini “on-site” e “home-based” basate su: raccolta di informazioni in situ relative alle tecniche di coltivazione adottate, sui sintomi causati dalle malattie; sviluppo di una metodologia per l’isolamento e l’identificazione di batteri patogeni, funghi e nematodi; training tecnici sui nematodi galligeni, l’identificazione di patogeni e la valutazione della patogenicità;
• Raccomandazione di alternative al Bromuro di Metile da poter applicare alle colture di zenzero;
• Indagini ed ispezioni in situ al fine di: verificare la diffusione della malattia, la corretta implementazione dei protocolli di diagnosi ed infine programmare ulteriori analisi e misure correttive, se necessario;
• Attività home-base per lo sviluppo di ulteriori tecniche di analisi per l’isolamento e l’identificazione di batteri patogeni, funghi e nematodi galligeni.

 Danni da Pythium

Output

Benefici ambientali:
– dismissione del bromuro di metile (gas responsabile della riduzione dell’ozono a causa dell’elevata tossicità e della rapida evaporazione) in modo particolare quando ancora applicato alla coltivazione dello zenzero;
– realizzazione di strategie di coltivazione sostenibili applicate in prima analisi allo zenzero, ma anche ad altre colture;
– redazione di protocolli per un’applicazione efficace delle sostanze alternative al bromuro di metile;
– redazione di protocolli per una efficace telediagnosi (laboratorio virtuale) applicata ai patogeni vegetali principali;
– redazione di un atlante fotografico relativo ai patogeni tellurici e delle più importanti malattie dello zenzero in collaborazione con tecnici ed esperti cinesi.

Risultati

In occasione delle prime due missioni in Cina sono stati presi in considerazione i seguenti temi, oggetto di discussione con esperti cinesi:
– comparazione tra il bromuro di metile (efficacia, costi, …), altre sostanze chimiche attive usate in Cina (efficacia, costi, …) ed altre sostanze alternative (efficacia, costi, …) proposte per la lotta e determinati patogeni e parassiti tellurici;
– proposta di metodi di irrigazione differenti da quello a scorrimento oggi usato in Cina, e promozione di altri metodi, come il sistema a goccia o a pioggia combinato alla pacciamatura;
– introduzione di standard (per esempio EPPO) per una migliore realizzazione del monitoraggio di patogeni e parassiti e per l’analisi e la messa in atto di misure di lotta;
– i problemi correlati alla mancata pulizia del suolo dai residui delle colture derivanti dalla raccolta e dovuta all’elevato quantitativo di residui fogliari ed alla difficoltà di compostaggio degli stessi, può notevolmente incrementare il rischio di una re-infestazione del suolo;
– l’analisi del ciclo completo dello zenzero, dal trapianto fino alla raccolta, ha portato alla luce differenti punti di attenzione (come la necessaria immersione delle radici in soluzione disinfettante combinata con altri trattamenti, come la termoterapia per la preparazione del materiale necessario al reimpianto…)
– la possibilità di mettere a punto protocolli di monitoraggio e prove dimostrative relativi alla disinfezione del suolo.