Partner
- Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola (CeRSAA)
- Condotta Slow Food della Valbormida
- Vivai Montina
Ente finanziatore
Regione Liguria
PSR 2014/2020 – Mis.19.2 Bando GAL
Obiettivi
L’entroterra montano della provincia di Savona ha subito importanti fenomeni di abbandono, legati allo spostamento della popolazione verso i centri urbani, un fenomeno anche noto come “scivolamento a valle”. Sono state abbandonate le attività agricole tradizionali e, con esse, un patrimonio di varietà vegetali, in quanto ritenute non più adatte alle esigenze del mercato. In alcuni contesti le attività agricole sono quasi scomparse e i boschi sono avanzati, ri-colonizzando coltivi e terrazzamenti. Laddove l’agricoltura è rimasta attiva, sono state spesso impiegate varietà più produttive ma non originarie di quei luoghi. La perdita delle risorse genetiche non riguarda solo la scomparsa di materiale genetico, ma anche e soprattutto la lenta estinzione del patrimonio di informazioni legate alle colture tipiche e tradizionali, associate ai saperi ed ai sapori locali.
Il progetto intende, pertanto, dimostrare la validità della coltivazione di varietà da frutto quale opportunità di reddito per le aziende dell’entroterra, attraverso una serie di azioni coordinate che si rifanno a quanto la FAO stessa ha sintetizzato circa l’approccio alla biodiversità agricola, riassumibile nell’espressione “o la si usa o la si perde” (FAO, 2010):
- Ricerca storica e bibliografica di informazioni relative a varietà e popolazioni di locali di specie vegetali orticole o frutticole a rischio di erosione genetica.
- Scelta delle varietà/popolazioni locali impiegabili in un dato areale sulla base della vocazionalità pedoclimatica, delle attestazioni storiche disponibili e dell’urgenza del recupero;
- Individuazione e illustrazione delle caratteristiche vegeto-produttive e agro-fenologiche delle varietà-popolazioni interessate, sia in considerazione della possibilità di messa in coltivazione, sia per il potenziale inserimento in programmi di miglioramento genetico (es. resistenza a patogeni, conservabilità post-raccolta);
- Individuazione e illustrazione di note di coltivazione a basso impatto (difesa integrata) per le colture oggetto di indagine;
- Raccolta e messa a disposizione dei vivaisti e dei produttori agricoli delle selezioni individuate.
Risultati attesi
Le ricadute a livello settoriale e/o territoriale conseguenti alla realizzazione del progetto sono:
- limitazione/riduzione del rischio di erosione genetica delle specie/varietà/popolazioni locali oggetto dell’iniziativa, considerate tra quelle a maggior rischio di perdita o estinzione;
- incremento del numero di esemplari delle specie/varietà/popolazioni locali di riferimento in contesti di aziende agricole attive esistenti o di nuova costituzione (conservazione in situ), ovvero in strutture organizzate e specializzate (conservazione ex situ);
- aumento delle conoscenze relative alle specie/varietà/popolazioni e delle tecniche agronomiche da parte delle aziende, in particolare per quanto riguarda la prevenzione delle problematiche fitosanitarie;
- creazione, nel medio e lungo termine, di un circuito conservazione-coltivazione-trasformazione-consumo in grado di costituire una valida alternativa a modelli colturali a bassa redditualità e privi di riferimenti al contesto socio-culturale di appartenenza (usi, tradizioni, tecniche produttive, preparazioni);
- impulso al rafforzamento o alla creazione di nuove imprese (o di imprese che si rinnovano cambiando indirizzo produttivo) che avviino coltivazioni commerciali dedicate all’introduzione sul mercato delle specie/selezioni recuperate (apertura di nuovi segmenti di mercato; trasformazione della curiosità del consumatore in scelta consapevole).
Immagini delle specie/varietà/popolazioni locali del progetto: Albicocca di Valleggia, Chinotto di Savona, Castagna e Rosmarino